OVVERO: L’ALTRA FACCIA DI UNO DEI PIU’ GRANDI SASSOFONISTI DEL JAZZ
Musicista e compositore dalla cifra difficilmente confondibile, Wayne Shorter è noto per essere stato il sassofonista del celeberrimo secondo quintetto di Miles Davis e, successivamente, fondatore dei mitici Weather Report insieme al tastierista austriaco Joe Zawinul e al bassista ceco Miroslav Vitous. Gli esperti jazzofili staranno (giustamente) già storcendo il naso: del resto, queste sono informazioni basilari per un amante del jazz. Eppure, c’è ancora qualcosa di Wayne Shorter che, nonostante la fama e il successo, rimane nota solo a pochi feticisti del sapere.
Ma andiamo per ordine.
È il 2013 e, dopo ben 43 anni, Mr. Gone (così veniva soprannominato in giovane età) rientra nelle storiche scuderie Blue Note, con cui negli anni Sessanta aveva sfornato alcuni tra i dischi più belli della storia del jazz.
L’album del ritorno è “Without a net”, titolo suggerito dall’attrice Vonetta McGee, storica amica di Shorter, che durante una live session preparatoria al disco ebbe a dire: “you know, these guys are playing without a net!”, in riferimento al feeling e all’energia del quartetto che sembrava improvvisare in picchiata, di getto, e dunque appunto “senza protezioni”.
Ma è nel silenzio delle note di copertina di questo disco che si nasconde il tesoro: le liner notes, infatti, annoverano proprio Wayne Shorter come autore dell’incredibile dipinto sulla front cover, in cui una figura femminile viene ritratta contemporaneamente nell’atto di lanciarsi e di cadere nel vuoto. In effetti, in alcune rarissime occasioni, Shorter aveva accennato al fatto che la pittura fosse stata la sua prima vera passione, e di essere approdato al sassofono solo in un secondo momento, ascoltando il bebop che passava alla radio negli anni ’40.
Un artista a tutto tondo, che nemmeno nella sua ottava decade di vita riesce a smettere di sorprendere.