In Italia le vendite del mitico supporto in pvc battono il CD
Il fruscio della puntina sul disco, il suono che prende corpo e si sprigiona nell’aria tra un microsolco e l’altro magari incespicando per un graffio invisibile o la polvere che si è depositata sul fondo, ascolto dopo ascolto.
A quanti è familiare questa sensazione?
Ebbene se pesavate che queste fossero cose d’altri tempi e in cantina conservate ancora scatoloni zeppi di supporti musicali appartenenti al secolo scorso – la produzione di vinili si era storicamente interrotta nel ‘93 – sappiate che l’analogico sta lentamente conquistando posizioni di vantaggio rispetto al digitale.
Infatti, non solo il giradischi è ormai uno tra gli elettrodomestici più venduti al mondo da diversi anni a questa parte, ma secondo Fimi, l’associazione confindustriale della major discografiche, nella prima parte del 2021 la vendita degli Lp in Italia ha superato quella dei compact disc. Una vittoria storica che arriva a distanza di trent’anni in un settore dominato dallo strapotere dello streaming e lascia al vinile una ragguardevole fetta di mercato dell’11%.
Daft Punk _ Random Access Memories
Sex Pistols _ Never mind the Bollocks _ 1977
Joy Division _ Unknown pleasures _ 1979
Nirvana _ Nevermind _ 1991
Green Day _ American Idiot _ 2004
Velvet Underground _ The Velvet Underground & Nico _ 1967
In più se non è raro incrociare nei mercatini dell’usato gruppi di teenagers che acquistano indistintamente i 33 giri di Riccardo Cocciante e i 45 giri dei Kraftwerk, spesso sorprendono i titoli collocati al momento in cima alla classifica. Tralasciando “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd che non scende mai dalla vetta, brilla al primo posto “All Things Must Past” di George Harrison mentre sulla scia seguono i più contemporanei Billie Ellish e Travis Scott. Che sia semplicemente una ventata di romanticismo retro-futurista che sta soffiando sulle piattaforme del download musicale? Più che le vendite, solo le emozioni potranno dircelo.