Basta ricettari e biografie degli chef! Il cibo è una cosa troppo importante per lasciarlo solo ai cuochi. Eccovi dunque quattro romanzi che parlano di ciò che mettiamo in bocca ma sono prima di tutto grandi storie. E, in alcuni casi, quasi accidentalmente hanno a che fare con la pappa.
Un paio d’anni fa E/O fa il colpaccio e ritrova questo libro scritto negli anni Sessanta da un autore misterioso (la firma, infatti, è uno pseudonimo). Un maggiordomo va a servizio in una villa e a mano a mano ne manipola gli abitanti. Come? Attraverso il cibo, ça va sans dire. Spietato.
Capolavoro. Si può dire? Si può dire. Capolavoro. Una donna fa un sogno sanguinoso, da quel momento la carne le repelle. Ma non è che l’inizio di un viaggio letteralmente metafisico visto che deciderà di traslare il proprio stesso corpo verso il regno vegetale. Misterioso.
L’irresistibile eredità di Wilberforce, Paul Torday
Adoro Paul Torday, e rimpiango il fatto che abbia cominciato a scrivere troppo tardi e sia morto troppo presto. I suoi pochi romanzi sono gioielli. Cosa vi succederebbe se otteneste in dono la più bella cantina del mondo? Iniziereste a bere? Smettereste? Etilico.
Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino, Luca Iaccarino
Ehi, l’ho scritto io! Com’è? Insomma, dai, divertente. Un gialletto cittadino in cui le vittime sono Matteo Baronetto, lo chef di Del Cambio, Davide Scabin del Combal. Zero… Chi le sta ammazzando in modi rocamboleschi? Adatto a chi ami la cucina torinese e voglia veder schiattare i cuochi. Vendicativo.
Luca Iaccarino