MARC REBILLET, one man show sul palco del SANTERIA SOCIAL CLUB di MILANO. VeNERDì 15 Febbraio. CI SIAMO ANDATI
Marc Rebillet è un artista francese? Io e Fazz non ne siamo certi perché non c’è su Wikipedia! Sì, noi siamo legati a Wikipedia come ai bigliettini che ci facevamo durante le verifiche di storia. Senza Wikipedia siamo fregati. Ma andiamo oltre…
Facciamo finta di essere sicuri che Marc Rebillet sia francese. E voi vi ci chiederete come l’abbiamo scoperto…
Su Wikipedia. Ahahhaha. Che simpatici Fizz e Fazz. Basta scherzare, eccovi la verità.
L’abbiamo scoperto così
Ok, siete d’accordo con il titolo adesso? Marc Rebillet fa schifo, ma lo osservi e non smetti di farlo proprio perché è goffo, assurdo, a torso nudo solo in cameretta mentre si inalbera con sproloqui sulle sue basi create sul momento.
Ha una mimica innovativa rispetto a tutti gli youtubers ed è a tratti viscido e riluttante ma ti cattura con la sua padronanza scenica e musicale fuori dall’ordinario.
È fottutamente bravo a suonare il pianoforte con sonorità jazz, a cantare, a recitare, a creare ritmiche travolgenti, quindi inspiegabilmente è uno schifo di cui ti innamori.
Non era facile trovare una nuova armonica soluzione alla performance in solitaria di fronte ad una webcam. Marc ci è riuscito.
Ha costruito un vero e proprio personaggio, un pupazzo iperattivo che si muove e fa versi come Jim Carrey in Ace Ventura e canta testi demenziali su atmosfere soul blues fino a sfiorare i canti gospel.
Io e Fazz, come da copione, ci siamo innamorati.
Con un click abbiamo continuato a seguirlo nei suoi video dalla cameretta. Poi hanno fatto la stessa cosa milioni di persone e quindi Marc Rebillet è diventato virale e famoso in tutto il mondo in pochissimo tempo.
Solita fiaba, visualizzazioni alle stelle, commenti entusiasti, il tour si riempie di date e in circa 3 mesi scopriamo che sarà a Milano per l’unica data italiana al Santeria Social Club di Milano il 15 Febbraio.
Io e Fazz ci sgranchiamo le gambe appena scesi dalla macchina, dopo un’ora e mezza di viaggio, fumiamo una sigaretta ed entriamo.
Partecipiamo attivamente ad una breve coda in cui realizziamo di essere fuori moda almeno di una decina d’anni e stupidamente optiamo per non lasciare la giacca al guardaroba. Due euro risparmiati malissimo. Nella sala concerti la situazione è questa con circa 45 gradi percepiti.
Altra coda piuttosto breve per prendere da bere e non svenire, ovviamente con la regola di mercato “prezzi di Torino + 4 euro = prezzo di Milano”.
Si prospetta un concerto all’insegna di birra e giacca in mano ma non ci innervosiamo grazie al dj set di apertura curato da Anna Molly, fresca e ariosa Disco Music come Dio comanda.
Dopo circa un quarto d’ora intravediamo Marc, il nostro “schifoso” preferito, salire sul palco per montare la strumentazione e subito il pubblico si schiaccia verso il palco e cerca di interagire con lui con urla e schiamazzi.
Inizia lo show e per la prima mezz’ora rimaniamo allibiti dalla presenza scenica di Marc e dalla velocità con cui adatta le sue basi improvvisando al piano e mandando in loop le creazioni fatte sul momento.
Poi io e Fazz siamo un po’ nerd riguardo la strumentazione che gli artisti utilizzano e vi sveliamo che il segreto di Marc Rebillet è la nuova Loop station della BOSS. Eccola qui sotto, direttamente da Star Wars.
E questo invece è quello che succede quando dai questo strumento a Marc Rebillet.
VIDEO LIVE
Grazie a Francesco Agostinis per il video
In conclusione, dopo circa 1 ora e 40 di live io e Fizz possiamo dire di essere soddisfatti, sbalorditi da un lato e storditi dall’altro. Si perché forse l’unica pecca dello show di Marc Rebillet, in accordo con il mio collega, è la durata eccessiva. Essendo molto teatrale e da solo, non deve esagerare e un live di 1 ora e 15 min sarebbe perfetto. Non di più! Ma mi raccomando, se vi capita a tiro Marc lo “schifoso” non fatevelo scappare. È piuttosto raro.
Alla prossima
Fizz e Fazz