Forse in questi ultimi quattro anni vi è capitato di imbattervi, per le strade di Torino, in cartelloni pubblicitari che vi sono sembrati anomali: gli slogan apparentemente regolari ma le immagini e i volti associati vi hanno obbligato a fermarvi per guardarli meglio. Sono i manifesti di Andrea Villa (nome di fantasia per un artista ancora anonimo) che dal 1 al 30 giugno si trovano in mostra a Palazzo Saluzzo Paesana. L’esposizione ha come titolo “La scena del crimine”.
Dal 2014 questo artista ha creato manifesti che di volta in volta mettono alla berlina noti personaggi della scena politica italiana ponendoli in rapporto con fenomeni sociali che a loro possono essere associati.
La ricerca di Andrea Villa porta alla creazione di fotomontaggi colti ma allo stesso tempo grotteschi, e ancora collage che riprendono la matrice dadaista ma che sono ricchi di riferimenti alla storia dell’arte.
In questi manifesti si affiancano immagini come quelle dei bambini africani denutriti a slogan e simboli politici quali “stop invasione” e “rimandiamoli al loro paese”, oppure un fotomontaggio unisce la famosissima Polaroid di Andy Warhol “Self Portrait in Drag”, in cui il viso di Warhol è qui sostituito da quello di un noto politico italiano, alla citazione della frase di Balzac “Ricchi si diventa, eleganti si nasce”.
Viene citato anche il futurismo in un manifesto in cui la réclame del Campari mostra il volto di un famoso giornalista italiano che viene associato allo slogan “meno negri più negroni” e poi “Campari il gusto del buon giornalismo”.
Villa trasforma la frase di Karl Marx “L’uomo nuovo” in “L’uovo nuovo” di “Carl” Marx e la affianca ai volti di Salvini e Di Maio deformati in uova come pubblicità Esselunga.
E ancora i famosissimi “baffetti” che compaiono nell’opera di Duchamp che ha reinterpretato la Gioconda di Leonardo sono ripresi in finte réclame della Gillet e finiscono sui volti di Trump, Salvini e della Le Pen.
Queste opere che abbiamo citato, insieme a molte altre che potrete vedere alla mostra a Palazzo Paesana, sono state collocate da Andrea Villa, nel tempo, in varie zone di Torino, quindi viste, fotografate, postate su internet, ammirate e criticate. Hanno suscitato ilarità, in alcuni casi sono riuscite anche a sdrammatizzare temi scottanti della nostra società. Ma certamente sono diventate un fenomeno di massa, quindi l’arte partecipata da tutti.
In definitiva si può asserire citando Enrico Debandi (curatore della mostra): “Il suo lavoro restituisce così all’arte quella capacità di lucida visione e graffiante ironia della realtà, che ci permette di sorridere delle assurdità e delle ossessioni che agitano la società contemporanea, ricordandoci in definitiva che, come recita lo slogan dell’anarchico Michail Bakunin: sarà una risata che vi seppellirà”.
Guarda il sito di Palazzo Saluzzo di Paesana
Gloria Guerinoni