Da Rabat a Tanger, tra le strade delle medine marocchine, si possono ammirare case dipinte di un intenso turchese.
A seconda della parte del mondo, della cultura e della religione interpellata, i colori hanno sempre un significato diverso: per i buddhisti, l’azzurro è il colore dell’ascensione, della saggezza e della verità; per gli psicologi occidentali, invece, è il colore della tranquillità e della pace.
Ovunque si atterri, qualsiasi cultura si conosca e qualsiasi epoca si studi, ci arrendiamo tutti però all’evidenza che ogni singolo angolo del nostro pianeta sia interconnesso e lo sia da molto tempo: le religioni si mescolano, le culture si fondono e rinascono, e le usanze non sono poi così diverse.
Per parlare del significato di questo caratteristico colore azzurro in Marocco, bisogna sicuramente parlare della Perla Blu, la città di Chefchaouen situata sulle montagne del Rif, nel Nord del Marocco. Fondata nel 1471 da esiliati musulmani ed ebrei andalusi, la città è stata considerata per secoli sacra in quanto meta di un pellegrinaggio silenzioso alla Grande Moschea di El Aadam. Per questo è rimasta interdetta agli stranieri fino alla metà del 900. Le finestre, le porte, i marciapiedi e i muri della città sono tutte dipinte di un intenso azzurro. Oggi i residenti ridipingono due volte all’anno la città, non facendole mai perdere la sua caratteristica bellezza e per questo è una delle mete più battute da turisti e pellegrini di tutto il mondo.
Fotografie di Ludovico Benedetto
All’origine dell’utilizzo del colore blu esistono diverse tesi e, come per molte usanze, probabilmente la verità si è persa nelle sabbie del tempo: la più accreditata comunque fa risalire alla comunità ebraica e non quella musulmana la scelta di questo colore. In entrambe le culture, comunque, le varie sfumature di blu hanno solo significati positivi: per i primi, l’azzurro allontanerebbe gli spiriti malvagi; per i secondi, avvicinerebbe le persone a Dio.
Parlando poi con gli accoglienti locali si scoprono altri due significati che a questo colore vengono attribuiti: dona un effetto refrigerante per le case dove non esiste la climatizzazione, una sorta di rimedio della nonna, e provoca un effetto repellente per le zanzare che in passato erano vettori di malaria ed altre malattie.
La piccola città rispecchia la sua diversità culturale, il continuo fondersi di diverse etnie, con una dimostrazione evidente proprio nei particolari architettonici. Nel quartiere ebraico di Mellah, per esempio, i balconi sono esterni, contrapposti alle finestre orientate verso l’interno dei Riad marocchini (le case tipiche del paese).
Non esiste una certezza per la nascita e diffusione di questa usanza, che infatti rimane tutt’oggi un mistero, ma anche questo fa parte del fascino delle case dipinte di blu, delle vie delle medine marocchine e degli infiniti collegamenti che possiamo trovare tra i più diversi popoli del mondo.