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Appunti dal Pastis #5

Iodio _ San Benedetto del Tronto

Il boss di Sugo Magazine continua a essere attratto dal mio lavoro di analisi, approfondimento e soprattutto di frequentazione dei bar e dei locali, in Italia e nel mondo, in cui sono soliti incontrarsi artisti, scrittori, musicisti, registi, e persone ancora oggi possedute dal Duende.

Mi chiede quindi di scriverne con dovizia.

Avendo già parlato ampiamente del Pastis di Torino, a cui ormai sono legato da conflitti di interesse in quanto mia seconda casa e seconda famiglia, il primo luogo di questa schiatta a cui penso non si trova in una grande città, bensì in una provincia tanto appartata quanto colta e avveduta; si chiama Iodio, è gestito dai fratelli Chiara e Gianluca Palestini ed ha casa a San Benedetto del Tronto (via XX Settembre 19), cittadina costiera delle Marche. E’ sia bar sia libreria, ma questo ovviamente non è il punto.

Ciò che lo rende speciale sono le attività da loro organizzate che ne hanno fatto uno dei luoghi di incontro della comunità culturale della zona, di cui fanno parte anche gli artisti della scena locale, come i giovani e già affermati pittori Paola Angelini, Matteo Capriotti (seppur abruzzese…), Alessandro Fogo, musicisti come Emidio Clementi, fino ad arrivare al Leone d’Oro alla Biennale Danza del 2019 Alessandro Sciarroni. Da cinque anni portano avanti progetti meticolosi come il gruppo di lettura chiamato Samizdat e curato dalla poetessa Mariagiorgia Ulbar; al momento il gruppo è impegnato nella lettura completa della “Ricerca del tempo perduto di Proust”. Al gruppo si affiancano gli incontri di Wunderkammer con scrittori e autori di fumetti e il progetto Rizoma, curato da Gianluca, che spazia dall’arte alla musica di ricerca fino al teatro sperimentale. Ma non solo. Negli anni hanno pubblicato libri preziosi come “MMM”, la riedizione del Manifesto del Futurismo illustrata da un altro frequentatore fisso quale è il disegnatore Maicol & Mirco, o come il raffinatissimo libro da poco edito intitolato “Piccolo galateo degli spiriti”, scritto da Donato Novellini e illustrato da Majid Bita. Questi luoghi, per le città in cui nascono, sono infinitamente più importanti di qualsiasi assessorato alla cultura. Non dimentichiamolo mai.