Ci siamo lasciati a luglio con il consiglio di rileggere, durante le vacanze, i libri già letti in passato. E mentre mi apprestavo a scrivere di alcuni “imperdibili”, ho letto una notizia che mi ha colpito e fatto sorridere.
A fine agosto, a Roma, nel quartiere Prati, un ladro entrato in un appartamento di una palazzina, dopo aver sottratto alcuni abiti firmati, invece di scappare con il “bottino”, si è fermato per leggere il libro trovato sul comodino: “Gli Dei alle sei, l’Iliade all’ora dell’aperitivo” di Giovanni Nucci, saggista ed esperto di mitologia.
Immerso nella lettura, l’ingenuo ladro non si è accorto dell’arrivo della Polizia chiamata dal 71enne padrone di casa. E così gli agenti l’hanno fermato mentre, comodamente adagiato sul letto, leggeva il libro.
La cronaca non riporta se è stato arrestato, ma certo il ladro subirà inevitabilmente il processo per furto. Se potessi, farei un appello alla clemenza della corte! Il giovane ladro ha certamente commesso un reato, ma non mi pare un criminale. Forse non è un bibliofilo, ma certo è un amante dei libri. E se proprio deve essergli comminata una pena, lo si obblighi a leggere qualche bel testo ai giovani ragazzi del carcere minorile di Roma. La lettura, come la musica e ogni espressione artistica e culturale, hanno anche inattesi benefici rieducativi.