Fino al 2 febbraio 2025 saranno esposti da CAMERA gli scatti di uno dei nomi più leggendari della storia della fotografia mondiale
Ci sono figure che hanno inciso profondamente nella storia della fotografia, ma poche sono diventate autentiche icone come Tina Modotti.
A lei fino al 2 febbraio 2025 è dedicata la mostra “Tina Modotti. L’opera” a cura di Riccardo Costantini a CAMERA.
In 300 scatti viene ripercorsa l’intensa attività di una donna dal grande fascino che, nata ad Udine nel 1896 ed emigrata poi in America, poco più che ventenne si avvicina alla fotografia dall’incontro con il fotografo Edward Weston. Durante la sua vita avventurosa, tra gli Stati Uniti e il Messico, fatta di incontri eccezionali con Diego Rivera, Frida Kahlo, Dorothea Lange e Roubaix de l’Abrie Richey (Robo), pittore e poeta e suo futuro marito, focalizzerà progressivamente il suo interesse verso l’essere umano, dando vita a una forma inedita di documentazione sociale-antropologica con forti rimandi politici come gli scatti dedicati alla fiera bellezza delle donne di Tehuantepec del 1929.
Personaggio poliedrico, la sua arte è associata a un tratto fortemente rivoluzionario, specialmente a causa dei grandi eventi epocali di cui è stata testimone nella prima meta del ‘900 e fino al momento della sua morte nel 1942 in Messico.
Il carattere eccezionale della mostra è dovuto alla provenienza delle fotografie che arrivano da ricerche e prestiti da ben 32 archivi da tutto il mondo (da Honolulu a San Francisco, da Città del Messico a Mosca, da Udine a Canberra) e anche dei documenti perché raccoglie materiali inediti, video, riviste, documenti, ritagli di quotidiani e ritratti dell’artista oltre a immagini che riscostruiscono la prima e unica esposizione che Tina Modotti realizzò nel 1929.