Un’idea vincente ha dato origine alla produzione fotografica di Vittoria Ghiotto dal titolo “Icons”, uno dei tre progetti vincitori del bando FUORIFUOCO, concorso promosso dal Museo Nazionale del Cinema con l’intento di diffondere la produzione fotografica giovanile.
In questo lavoro, in mostra fino al 6 aprile 2018 alla Bibliomediateca Mario Gromo (Via Matilde Serao 8/A), la giovane Vittoria sceglie ed elabora digitalmente alcune fotografie di donne, da Greta Garbo a Winnie Harlow, che dagli anni Trenta ai nostri giorni hanno dettato la moda e lo stile del loro tempo.
La selezione di immagini segue un duplice filone: da un lato raccontare l’evoluzione del concetto di bellezza e dei canoni estetici, dall’altro mostrare come quelle donne assurte al rango di vere e proprie icone si siano modulate nel tempo. Proprio per questo Vittoria mescola le fotografie più famose, quelle che uscirono per esempio sulle copertine patinate di Vogue e Vanity Fair, a immagini più familiari e in certo qual modo più significative.
Scopriamo dunque oltre all’innocente e nondimeno imperscrutabile Audrey Hepburn, ben presente nell’immaginario collettivo grazie a “Colazione da Tiffany”, un’attrice dallo sguardo profondo, velato da un manto di malinconia. A mostrarcelo è uno scatto catturato quando Audrey è già avanti con gli anni, sempre bellissima ma più dolce da un lato e meno smaccatamente esuberante dall’altro. Vittoria scova inoltre un’altra immagine poca nota e assolutamente curiosa, che ritrae la giovane Hepburn perfettamente in posa come in un ritrattato del Settecento.
Ritroviamo poi una giovanissima Marylin Monroe tra l’ingenuo e il malizioso, qui con addosso una salopette cortissima e le gambe bene in vista, qui con un fiore tra le labbra, qui che sorride sorpresa tra una parure di diamanti. La giovane attrice è ben diversa dalla femme fatale che sboccerà di lì a poco e che diverrà appunto iconica.
Riassaggiamo il fascino senza tempo di Greta Garbo coi suoi capelli morbidi e gonfi, la camicia a pois e i gioielli voluminosi e materici, simbolo della donna sicura di sé, indipendente nelle proprie scelte, e quello di Grace Kelly, la principessa che tutti ricordiamo mentre porta sul capo il celebre diadema di Cartier formato da tre foglie di diamanti con al centro un rubino cabochon.
I canoni estetici e la moda si stravolgono con Twiggy Lawson, la modella soprannominata grissino, sbarazzina coi suoi capelli corti, particolare per il viso e la figura decisamente magri, rispettivamente perfetti per indossare bijoux colorati dalle forme stravaganti e abiti giocosi ed esuberanti (la nuova moda dell’epoca).
Naomi Campbell resta la modella per eccellenza, sempre al top in ogni immagine che la ritrae, e lo stesso può dirsi per Kate Moss, che qui riscopriamo avvolta in un mini tubino, giovanissima e leggermente più in carne (un’immagine ben diversa dalla Kate provocante e un po’ distaccata come siamo abituati a vederla).
E poi ancora Winnie Harlow, cui le immagini che la immortalano conferiscono le sembianze di un’opera d’arte creata per catturarci con quei mix di colori, trucchi e bijoux.
Moda che è evoluta, evolve ed evolverà di continuo. E a quanto pare sono sempre nuovi giovani fotografi a svelarcelo.
Gloria Guerinoni